Metodo

Credit foto: Salotto Fotografico srl

I nostri lavori sono apprezzati dai committenti che arrivano da tutte le parti del mondo, dagli Stati Uniti ai mari del Nord. Consapevoli della fondamentale importanza della conoscenza e del valore del lavoro artigianale, trasmettiamo il nostro sapere e le nostre abilità ai tanti allievi delle scuole secondarie superiori.

Qualità costruttiva

Il cantiere può contare sulla collaborazione di numerosi artigiani operanti nei diversi settori della nautica e dei comparti affini. Abbiamo avuto l’opportunità di collaborare con importanti studi di progettazione, tra i quali il progettista nonché storico dello yachting Carlo Sciarrelli, il progettista argentino German Frers e lo Studio Vallicelli di Roma.

Alto Adriatico Custom è attualmente riconosciuto a livello internazionale per la realizzazione o i restauri di yacht a vela in legno, spesso definite le “Roll Royce” del mare, un esempio di artigianato italiano, sopravvissuto con continuità alla tradizione del Friuli Venezia Giulia, ma arricchito dall’utilizzo della tecnologia moderna, per dar vita ad eleganti yacht di classe dall’alto contenuto qualitativo, sia in termini di finiture che di prestazioni.

La perfezione dei dettagli caratterizza tutti i nostri lavori, basti pensare alla ricerca dei migliori e più adatti legnami: il mogano viene ordinato a Udine, il teak viene acquistato direttamente quando la nave approda dall’Africa al porto di Trieste, per il restauro del Galeb la legna è stata ordinata dallo sloveno Javor.

Il rispetto delle peculiari caratteristiche storiche di ciascuna imbarcazione è per noi fondamentale.

Alberatura imbarcazione Galeb

Tecnologie

Il 4.0 è entrato in cantiere con l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione. Modellazione 3D, soluzioni digital twin e realtà virtuale rappresentano l’intangibile che da forma al tangibile.

Da questo punto di vista, Alto Adriatico Custom si è distinto recentemente per due importanti progetti di contaminazione tra artigianato e Industry 4.0: la realizzazione del gemello digitale di un’imbarcazione storica, il Galeb, restaurata per il Museo del Mare di Pirano (Slovenia) e oggi navigabile con le tecnologie VR progettate dalla società triestina Sim.Co.VR. Si tratta di un progetto di formazione per la sensibilizzazione, soprattutto dei giovani, alla figura professionale del Maestro d’ascia 4.0, promosso in partnership con il Polo Tecnologico Alto Adriatico di Pordenone e il Comune di Monfalcone.

Evoluzione del modello 3D del Galeb

Dobbiamo ringraziare i coniugi Pia e Pino Mlakar, coreografi e ballerini sloveni di fama internazionale, se un’imbarcazione come il Galeb è arrivata fino ai giorni nostri. Nel 1936, in onore della nascita della figlia Veronika, commissionarono una barca a vela sportiva alla Cooperativa Cantieri di Trogir (Traù), un cutter M 6 dalle pregevoli caratteristiche costruttive e di design. L’ultima volta che i due ballerini hanno navigato da soli sul Galeb è stato nel 1986 e, otto anni dopo, lo hanno donato al Museo del Mare di Pirano, come testimonianza materiale del passato marittimo e della storia culturale della Slovenia.