Team

Come ogni cantiere, anche Alto Adriatico Custom è cresciuto nel tempo. A Odilo Simonit e Paolo Skabar si sono aggiunti negli anni altri artigiani e professionisti. Oggi la squadra è composta da otto collaboratori, di cui quattro certificati Maestri d’ascia, tutti interamente coinvolti nei processi e nei lavori per garantire la massima qualità dei prodotti finali.

Alto Adriatico Custom è una grande famiglia: nel team ci sono anche il fratello di Odilo, Franco Simonit, il figlio di Paolo, Jacob Skabar (in procinto di diventare Maestro d’Ascia). Gli altri collaboratori sono Federico Lenardon, Mario Mallardi e Giorgio Mase. Il team è inoltre affiancato da cinque anni dall’artigiano sloveno Ciril Rustja.

Odilo Simonit

Inizia la sua esperienza nel 1978 al cantiere Hannibal di Monfalcone come apprendista carpentiere. Grazie a questo primo impiego ha avuto la possibilità di lavorare assieme a diversi Maestri d’ascia costruendo diverse imbarcazioni in legno e, nel tempo, ha acquisito le competenze necessarie a ricoprire il ruolo di responsabile della falegnameria.

La svolta che ha spinto il giovane Simonit a trasformare un mestiere in passione è stata una particolare regata: il velaio Sergio Furlan e Fulvio Benussi, allora direttore del cantiere in cui Odilo lavorava, lo invitarono ad andare in mare con loro mentre soffiava una forte Bora. Con quella difficile regata Odilo capì che il vento che voleva governare era quello delle vele, per volare in mare.

Nel 1999 ha proseguito la sua carriera diventando socio del Cantiere Alto Adriatico, dove ha partecipato alla costruzione di diverse imbarcazioni, progettate anche da importanti nomi quali Sciarrelli, Valicelli e Germán Frers. Ha anche eseguito diversi restauri importanti su imbarcazioni d’epoca.

Nel 2006, assieme a Paolo Skabar, ha fondato Alto Adriatico Custom con la missione di mantenere l’eredità dei Maestri d’ascia, continuando l’attività di restauro e di costruzione d’imbarcazioni in legno, oltre che alle normali mansioni di refitting e manutenzioni di imbarcazioni di vario genere.

PAOLO SKABAR

Paolo inizia a respirare il profumo del legno fin dalla giovanissima età: conseguita la licenza media decide di seguire fin da subito la sua passione entrando per la prima volta in una falegnameria di Trieste nel 1983. 

Cinque anni dopo ha maturato l’esperienza necessaria per aggiungersi al team del cantiere Hannibal di Monfalcone, dove conoscerà Odilo Simonit con il quale, nel 2000, ha conseguito il titolo di Maestro d’Ascia. L’affinità fra Skabar e Simonit è forte e nel 2006 affrontano assieme la nuova sfida rappresentata dal cantiere Alto Adriatico Custom. 

Federico_Lenardon

FEDERICO LENARDON

Il battesimo in mare di Lenardon avviene nel 1975 quando, a soli 11 anni, partecipa alla Barcolana con Sciarrelli: in barca ci sono solo loro, il primo al timone e il secondo alle manovre. Su quel Bat si ritroveranno per almeno altre cinque Barcolana, mentre negli anni successivi Federico parteciperà a trenta edizioni della nota regata. Il mare e le barche classiche diventeranno presto la sua ragione di vita. Nel settembre del 1983, ormai diciannovenne, Federico circumnaviga l’Italia a bordo di Chica Boba II, uno Sciarrelli in alluminio di 17 metri. 

La sua esperienza lavorativa lo vede inizialmente impiegato per un decennio presso un’azienda di rimorchi portuali a Trieste, lasciata poi per inseguire il suo sogno di lavorare sulle barche. Inizia la gavetta acquistando i propri attrezzi e girando le banchine. Fa il manutentore e riparatore di barche, sia per i privati che per le scuole di vela, nella zona compresa tra Monfalcone, Trieste e Muggia. In questo periodo comincia anche a dilettarsi nella progettazione navale. Viene molto apprezzato per le sue doti manuali, tanto che quando porta l’imbarcazione Sandra III al Cantiere Alto Adriatico di Monfalcone per una serie di interventi inizierà un rapporto lavorativo della durata di ben 15 anni. 

Il primo vero progetto è Amelia, una deriva di 12’ (circa 3,60 metri) costruita in legno lamellare dal Cantiere Alto Adriatico, varata nel 2005 alla presenza dello stesso Sciarrelli che si stupisce per come Federico sia riuscito nell’impresa di fare coincidere nella realtà il previsto galleggiamento dello scafo progettato su carta. Seguono i progetti del Feather 14’ e della loabster boat “Giani B’. Alla morte di Sciarelli nel 2006 Lenardon, in qualità di unico allievo del Maestro, ne diventa la memoria storica e il precursore naturale della sua opera. 

Verso la fine degli anni Duemila, Federico lascia il cantiere Alto Adriatico Custom, non dopo avere ottenuto il Certificato Professionale di Maestro d’Ascia presso la Capitaneria di Porto di Monfalcone, che gli permette di firmare progetti di imbarcazioni fino a 10 metri. Sviluppa in autonomia i disegni del nuovo albero di Aria, un 8 Metri S.I. (Stazza Internazionale) del 1935, di un daysailer lungo 6 metri e di una lancetta elettrica di 3,10 metri. Lavora insieme allo yacht designer Paolo Velcich di Dubai alla progettazione di alcuni traghetti per il Venezuela e insegna storia dello yachting e disegno navale presso l’ENFAP di Monfalcone. Nel suo portfolio entrano a fare parte i piani progettuali di una goletta classica lunga 24 metri, di un commuter di 13 metri e di uno sloop fast cruiser lungo 12 metri.